Il coworking colpisce ancora! Questa volta tocca ai saloni di bellezza. In America è già tendenza, si chiama “Booth rental station” e permette ai giovani hair fashion stylists di affittare una poltrona all’interno di beauty centers già avviati.
Come funziona la Booth Rental Station?
Il titolare del negozio concede a fashion stylist professionisti l’uso di una parte del proprio spazio dietro corrispettivo. Il contratto prevede l’utilizzo comune di lavatesta, asciugacapelli, spazzole e tutto ciò che può servire! Come nel concetto classico di coworking, anche in questo caso i parrucchieri noleggiano una “postazione”. Chi noleggia la postazione ha la possibilità di esprimere il proprio stile senza alcun vincolo e di applicare i prezzi che vuole. Un espediente eccellente per ottimizzare i costi di gestione di ambo le parti!
Booth Rental Station in Italia?
A San Francisco i saloni che hanno adottato questa politica sono più di 50, ma nel nostro Paese? La prima a sperimentare l’iniziativa è stata la provincia di Pisa. In Italia l’idea americana potrebbe rappresentare un ottimo compromesso per ovviare alla crisi del settore. Concederebbe infatti opportunità di lavoro a estetisti e parrucchieri che attualmente non hanno la possibilità di avviare un’attività imprenditoriale. Ma darebbe una possibilità anche a chi volesse mettersi in proprio, abbattendo i costi di avviamento attività. Gli hair stylists possono dunque affittare sedia e specchio e con feed mensile, gestire la propria clientela. Senza i costi della gestione di un proprio salone. E nei saloni condivisi, possono avere a disposizione applicazioni per la gestione delle prenotazioni. Ad esempio? Capellidoro è un salone di New York, che mette a disposizione degli hair stylist anche Pos e app per le prenotazioni.
Il tutto è a vantaggio di entrambe le parti: il proprietario del salone infatti, mettendo a disposizione una delle sue poltrone, rientra delle spese di gestione del locale. Si tratta di un ottimo compromesso per entrambi.
Oggi molti addetti ai lavori iniziano a muovere i primi passi verso questa nuova prospettiva. Sempre in ritardo rispetto all’America ma meglio tardi che mai!
_Serena